«Rosy esibì alla mamma il cestino vuoto giustificandosi così:
“Ho dato il pane agli animali perché avevano fame
e ho mangiato il resto perché avevo fame anch’io.”»
[Rosanna Corrieri, Parole di Pane I ed.]

cugg_alim4foto tratta dal web

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Cara cipolla, di Roberto De Luca

Tagliata fine è come sposa velata.
Crea alambicchi tra oscure credenze
e vecchi ricordi, peltri e merletti .
Gira e rigira in
cerchi concentrici, sempre
più bianchi, seguendo una scala,
come una strada, fino a
raggiungere il centro:
un tenero cuore !
Luce dalla finestra ti accende e
t’illumina, mentre salti in cucina
e rilasci profumi,
un  po’ amari e pungenti,
un po’ dolci e suadenti.
Se con un  nome d’ortaggio,
dovessi chiamare  una donna
un po’ fata,  un po’ maga,
un po’ bianca e dorata,
morbida, erotica che,
col suo  aroma  prezioso,
suscita lacrime  per  vicinanza
mai per  distanza,
io,
ormai chiuso in una piccola ampolla,
la chiamerei Cipolla!

aaa cipolla

Pane, di Marco Fazio

PANE

Io credo la cultura abbia nel pane
un simbolo d’altissimo valore
nonché nell’umiltà del suo sapore
talvolta il solo senso che rimane.
Rivedo quelle enormi file indiane
per la farina, candido bagliore
assunto poi dal corpo del Signore
in chiese risonanti di campane.
Sento la carestia d’ogni paese
riflessa dall’abuso che traduce
il contraltare delle folli spese.
E vado per la via che mi conduce
di stelle giù per terra ancora accese
seguendo queste briciole di luce.

Marco Fazio